La Storia

Dall’anno 2010-2011 nella scuola secondaria di I grado è attivo un corso ad indirizzo musicale che costituisce un valido strumento educativo sul piano didattico e su quello cognitivo; l'alunno, infatti, vive l’esperienza pratica di suonare e condivide la sua arte con i compagni, durante la musica d’insieme: due momenti di straordinaria crescita sociale, emotiva e culturale per lo studente. Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono formate secondo i criteri generali per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale, predisposta dalla scuola per gli alunni che, all’atto dell’iscrizione, abbiano manifestato la volontà di frequentare i corsi. Gli alunni di ciascuna classe sono ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento dei seguenti strumenti musicali: saxofono, percussioni, chitarra e tromba.

Dall'anno 2020-2021 la scuola primaria, per le classi a tempo pieno di nuova attivazione, adotta il Modello Senza Zaino. Il Modello di Scuola SZ mette l’accento sull’organizzazione dell’ambiente formativo, partendo dal presupposto che dall’allestimento del setting  educativo dipendono sia il modello pedagogico-didattico che si intende proporre e adottare, sia il modello relazionale che sta alla base dei rapporti tra gli attori scolastici: gli elementi di diversa natura che intervengono a scuola si intrecciano gli uni negli altri, perché è l’esperienza scolastica nel suo complesso ad essere formativa ed è dunque necessario progettarla nella sua globalità, senza lasciare niente al caso. Ospitalità, Responsabilità, Comunità sono i tre valori che costituiscono un riferimento ideale e operativo della scuola e della società che vogliamo costruire.

Dall'anno 2021-2022 la scuola secondaria di I grado aderisce formalmente alla Rete Nazionale delle Scuole DADA (Didattiche per ambienti di apprendimento). Le attività didattiche di tutte le 24 classi (12 classi per ciascun plesso) sono state riorganizzate introducendo una radicale innovazione pedagogico-didattica e organizzativa, con l'obiettivo di coniugare l'alta qualità dell'insegnamento italiano alla funzionalità organizzativa di matrice anglosassone. La scuola funziona per "aula-ambiente di apprendimento", assegnata a docenti della medesima disciplina, con gli alunni che si spostano durante i cambi d'ora. Ciò favorisce l'adozione, nella quotidianità scolastica, di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento-apprendimento attivo, in cui gli studenti possano divenire attori principali e motivati nella costruzione dei loro saperi. In quest'ottica, il progetto DADA nasce dall'idea di valorizzare il buono del nostro sistema educativo, colmare il divario con i best performers europei, migliorare ed incrementare il successo scolastico di ciascuno studente favorendone dinamiche motivazionali e di apprendimento efficaci per l'acquisizione delle abilità di studio proprie del Lifelong Learning. L'attuazione di DADA, con la creazione di ambienti di apprendimento attivi dove gli studenti diventano sempre di più soggetti positivi della propria formazione, intende favorire la diffusione di approcci operativi in cui il "fare" garantisce una migliore sedimentazione delle conoscenze oltre che l'acquisizione di abilità e competenze. Il ripensamento della modalità di fruizione degli spazi educativi implica una necessaria fluttuazione da parte degli studenti tra le "isole didattiche". Tale approccio "dinamico e fluido", risponde ad una visione di scuola attiva, co-costruita, transazionale, bottom-up, caratterizzata da approcci didattici collaborativi e laboratoriali, in cui si tenda alla centralità dell'alunno, in setting variabili e adattabili. L'arredo dell'aula, personalizzata dagli stessi docenti e resa confortevole ed ospitale, è un simbolo tangibile del cambiamento: concepito in maniera flessibile e versatile si presta a rapide trasformazioni, per adattarsi alla lezione che il docente intende offrire di volta in volta; diventa il luogo elettivo dell'apprendimento in grado di rispondere in maniera efficace ed esauriente ai bisogni formativi ed informativi degli alunni del terzo millennio, abituati ad usare diversi codici di comunicazione, ed apprendere attraverso canali formali, non formali e informali, che favoriscono un apprendimento visivo e "liquido" e privilegiano i lavori di gruppo. Nel continuo e profondo processo di ricerca del modello DADA, svolgono un ruolo fondamentale l'uso delle ICT, l'organizzazione e la percezione dello spazio vissuto.